Le caratteristiche degli spumanti italiani sono strettamente legate alla tipologia di produzione con cui i singoli prodotti sono lavorati per raggiungere le nostre tavole. Queste si differenziano in due metodi: il Classico e il Charmat.

Spumante Brut Metodo Classico

Il processo di produzione che sfrutta le tecniche del metodo classico primeggia, per risultati qualitativi, sfruttando la rifermentazione in bottiglia con l’introduzione e l’ausilio di zuccheri e lieviti selezionati.
Nelle fasi successive al periodo di riposo, dove le bottiglie vengono allineate e poggiate su particolari e caratteristici cavalletti, il prodotto rimane in posizione inclinata con il collo più in basso rispetto al fondo. È in questo particolare contesto che si completa la fase del remuage, un’operazione che implica una rotazione delle bottiglie che garantisce un perfetto accumulo delle fecce sulla parte del tappo.

La fase conclusiva della lavorazione è invece quella della sboccatura che permette l’eliminazione del deposito feccioso dal tappo.
Dopo il rabbocco ossia l’introduzione di uno sciroppo di vino o liqueur d’expedition, la bottiglia viene poi sigillata attraverso il tradizionale tappo di sughero a forma di fungo accompagnato dalla gabbietta metallica.

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